Ulmagòr!

Ulmagòr!

Testo completo (formato pdf)
Omaggio dell’Autore e dell’Editore. Volume cartaceo esaurito

INCIPIT

Lunedì

Quel mattino, che sembrava di un giorno come gli altri, il sole che stava a poco a poco illuminando l'appartamento-studio sorprese lo psicologo Nicola Aquamonti intento a osservare la sua lunga sagoma nella specchiera di un trumeau. In effetti guardava lo specchio, ma non si vedeva, perché stava pensando ad argomenti assai più profondi di quelli che riguardavano la sua estetica. Sentiva un desiderio non ben esplicitato, un qualcosa che gli diceva di fare, di cercare. Ma il messaggio del suo intimo non era chiaro. Percepiva una forte curiosità, quasi un'urgenza di conoscere. Ma cosa, in quale campo? Non gli riusciva di definirlo.

Si ravviò i capelli. In genere dedicava a questa operazione pochi secondi. Era tutt'altro che un dandy, anzi, proprio la negazione, come gli ricordava ogni tanto la sua compagna Pamela, la sua bellissima e amatissima Pamela. Ma non era trasandato. Gli piaceva essere in ordine e avere ogni cosa al posto giusto. Questo era per lui sinonimo di organizzazione. E ne aveva bisogno, nel suo lavoro di psicoterapeuta intervallato dai viaggi per le conferenze.

Entrò nello studio e prese a guardarsi intorno. I suoi occhi si posarono sui tanti libri contenuti negli scaffali che contornavano la stanza. Li osservava con piacere, con affetto. Li amava: era da loro che aveva tratto buona parte della sua conoscenza. Di questo gli era grato, ma non capitava spesso che li osservasse in quel modo. La sua grande sensibilità – o forse qualche entità sconosciuta? – gli suggeriva di sceglierne uno, ma quale? Si concentrò e prese a scrutarli con attenzione. A mano a mano che il suo sguardo si posava sulla costa di un libro cercava di capire se ne desiderava o meno la lettura – più verosimilmente: la rilettura, perché li aveva studiati o almeno consultati tutti.

A un certo punto la sua mano si diresse, quasi automaticamente, quasi che qualcuno la guidasse, verso un vecchio volume. Lo estrasse e ne lesse il titolo: Zur Psychologie und Pathologie sogenannter okkulter Phänomene, di Carl Gustav Jung. Si mise a sfogliarlo. Ce n'era accanto un altro, sempre di Jung: Die psychologischen Grundlagen des Geisterglaubens. A quel punto ricordò di possedere la più comoda traduzione italiana, che riuniva entrambi i lavori. La trovò subito: Psicologia dei fenomeni occulti. Prese il libro e si sprofondò nella poltrona preferita. Diede un'occhiata alla Nota biobibliografica ("Carl Gustav Jung nacque a Kesswil, Turgovia, nel 1875...") e poi si portò all'inizio del testo: "Nel vasto ambito delle menomazioni psicopatiche...". La porta dello studio si aprì e la silhouette di Pamela si stagliò contro la luce che proveniva dall'ingresso.

"Una consulenza, Nik", disse lei, avvicinandosi. "O ti disturbo?".

"Come puoi disturbarmi, Pam?", rispose lo psicologo, levandosi in piedi. E, per mostrarle che diceva il vero, l'attirò a sé e la baciò con passione. Lei rispose con altrettanto trasporto, poi disse: "Una consulenza insolita, Nik". ...